"Falo' fuoco alpino ... Una storia proibita" di Fredi M. Murer (1985)
Riassunto e commento.
Falò-fuoco alpino è un film denso che illumina le dinamiche di un nucleo familiare che vive isolato
sulle Alpi svizzere. Mamma, papà e due figli, Bub e Belli rinchiusi in un ritmo di vita lento,
amorevole ma che nasconde i pericoli di un eccessivo isolamento.
Il figlio maschio è sordo-muto, con tratti autistici: simbolo di un'intera famiglia che si
è identificata con le problematiche del figlio
al punto da optare per un isolamento quasi assoluto, sordo ai richiami della vita "a valle".
La parte femminile della famiglia non andrà infatti mai a valle, una valle che rappresenta il fermento della
vita e degli incontri. La madre per sua stessa ammissione dirà: "ho sempre pensato che a valle ci
fossero solo uomini e animali", escludendo le donne e dunque se stessa dalla possibilità attiva di
incontro-ricerca dell'altro. Le giornate si susseguono lente, il tempo è scandito dalle attività di
pascolo, di mungitura e di manutenzione del casolare. Siamo trascinati in un mondo sordo-muto
spaventato, la sensazione è quella di nuotare in un tempo fatto di melassa, claustrofobico nonostante
la bellezza del paesaggio montano, il verde e le sue distese.
Il clima emotivo della famiglia appare
affettuoso e collaborativo: Bub aiuta il padre nei lavori faticosi, Belli aiuta Bub insegnandogli a
comunicare, l'unica a soffrire in maniera visibile è la madre affetta da un asma invalidante. L'unico
segno di sofferenza che ci introduce ad un epilogo drammatico è proprio questo asma: questa
incapacità di prendere aria e ossigenare i polmoni in questo contesto.
Come è possibile infatti
contenere le pulsioni sessuali di due fratelli adolescenti, facendoli crescere in un mondo senza pari?
L'unica via è il silenzio di una relazione incestuosa, che non trova parole per esprimere la propria
necessità di incontro con l'altro, ma che trova via di fuga nell'azione.
I due fratelli avranno una
relazione incestuosa, che verrà "parlata" ai genitori dal fatto che Belli rimarrà incinta.
E' a questo punto che la situazione precipita, la mamma asmatica è l'unica a capire anzitempo quello che è
successo tra i due fratelli e nel momento in cui la figlia le comunicherà di essere incinta, lei
risponderà che stava aspettando questa comunicazione da tempo, poichè era già a conoscenza del
fatto.
La madre ha la possibilità e la capacità di contenere emotivamente la situazione, tanto che
madre e figlia si scambieranno un lungo abbraccio nel momento della comunicazione. La madre,
nonostante le sue somatizzazioni è l'unica a mettere in campo uno spazio di pensiero che riesca
a "dire" e a "parlare" ciò che sta accadendo. Sarà infatti lei a comunicare al marito che la figlia è
incinta di Bub: a questo punto vi è un ritorno all'agito, all'impossibilità di tenere nella mente ciò che
è capitato.
Il padre, furibondo afferra il fucile ed è intenzionato a liberarsi di Bub, che a suo dire gli
ha distrutto la famiglia, portandola a questo isolamento esasperato. Vi è una lotta disperata, nella
quale la madre tenta in tutti modi di fermarlo per proteggere suo figlio, ma la situazione prenderà
una piega inaspettata.
Nella lotta con il figlio Bub, verrà sparato un colpo che ferirà a morte il
padre; a tale vista la madre non reggerà e morirà immediatamente per un attacco d'asma fulminante,
che la lascerà senza vita al suolo.
In questo momento ci troviamo spaesati: la coppia generativa dei
due fratelli è potuta esistere pena la morte della coppia genitoriale. Non è stato "pensabile" e
digeribile la convivenza sotto lo stesso tetto di una famiglia generativa entro le proprie stesse mura.
L'occhio paterno del giudizio e della censura è dovuto scomparire, lasciando ai fratelli l'illusione di
una sua non esistenza. Rimane il silenzio di una situazione indicibile: così ci viene fatto intravedere
il prosieguo della gravidanza di Belli in compagnia di Bub, nel silenzio di un inverno nevoso, che
passa senza dialoghi, scandito dalle sole azioni ...