Elena Paloscia Psicologa Psicoterapeuta

"La chiave di ogni relazione terapeutica e' la qualita' della relazione stessa"

E. Paloscia
"Accettare di farsi aiutare non e' un processo semplice. E' un atto di coraggio

E. Paloscia
"Un percorso psicoterapeutico e' un viaggio a due la cui guida dei paesaggi interni e' affidata al paziente"

E. Paloscia
"Una crisi e' linfa per la nostra vita, purche' venga integrata in essa e non venga lasciata scivolare via"

E. Paloscia
Approfondisci | "Falo' fuoco alpino ... Una storia proibita" di Fredi M. Murer (1985)

"Falo' fuoco alpino ... Una storia proibita" di Fredi M. Murer (1985)

Riassunto e commento.

Falò-fuoco alpino è un film denso che illumina le dinamiche di un nucleo familiare che vive isolato sulle Alpi svizzere. Mamma, papà e due figli, Bub e Belli rinchiusi in un ritmo di vita lento, amorevole ma che nasconde i pericoli di un eccessivo isolamento.
Il figlio maschio è sordo-muto, con tratti autistici: simbolo di un'intera famiglia che si è identificata con le problematiche del figlio al punto da optare per un isolamento quasi assoluto, sordo ai richiami della vita "a valle".
La parte femminile della famiglia non andrà infatti mai a valle, una valle che rappresenta il fermento della vita e degli incontri. La madre per sua stessa ammissione dirà: "ho sempre pensato che a valle ci fossero solo uomini e animali", escludendo le donne e dunque se stessa dalla possibilità attiva di incontro-ricerca dell'altro. Le giornate si susseguono lente, il tempo è scandito dalle attività di pascolo, di mungitura e di manutenzione del casolare. Siamo trascinati in un mondo sordo-muto spaventato, la sensazione è quella di nuotare in un tempo fatto di melassa, claustrofobico nonostante la bellezza del paesaggio montano, il verde e le sue distese.
Il clima emotivo della famiglia appare affettuoso e collaborativo: Bub aiuta il padre nei lavori faticosi, Belli aiuta Bub insegnandogli a comunicare, l'unica a soffrire in maniera visibile è la madre affetta da un asma invalidante. L'unico segno di sofferenza che ci introduce ad un epilogo drammatico è proprio questo asma: questa incapacità di prendere aria e ossigenare i polmoni in questo contesto.
Come è possibile infatti contenere le pulsioni sessuali di due fratelli adolescenti, facendoli crescere in un mondo senza pari? L'unica via è il silenzio di una relazione incestuosa, che non trova parole per esprimere la propria necessità di incontro con l'altro, ma che trova via di fuga nell'azione.
I due fratelli avranno una relazione incestuosa, che verrà "parlata" ai genitori dal fatto che Belli rimarrà incinta. E' a questo punto che la situazione precipita, la mamma asmatica è l'unica a capire anzitempo quello che è successo tra i due fratelli e nel momento in cui la figlia le comunicherà di essere incinta, lei risponderà che stava aspettando questa comunicazione da tempo, poichè era già a conoscenza del fatto.
La madre ha la possibilità e la capacità di contenere emotivamente la situazione, tanto che madre e figlia si scambieranno un lungo abbraccio nel momento della comunicazione. La madre, nonostante le sue somatizzazioni è l'unica a mettere in campo uno spazio di pensiero che riesca a "dire" e a "parlare" ciò che sta accadendo. Sarà infatti lei a comunicare al marito che la figlia è incinta di Bub: a questo punto vi è un ritorno all'agito, all'impossibilità di tenere nella mente ciò che è capitato.
Il padre, furibondo afferra il fucile ed è intenzionato a liberarsi di Bub, che a suo dire gli ha distrutto la famiglia, portandola a questo isolamento esasperato. Vi è una lotta disperata, nella quale la madre tenta in tutti modi di fermarlo per proteggere suo figlio, ma la situazione prenderà una piega inaspettata.
Nella lotta con il figlio Bub, verrà sparato un colpo che ferirà a morte il padre; a tale vista la madre non reggerà e morirà immediatamente per un attacco d'asma fulminante, che la lascerà senza vita al suolo.
In questo momento ci troviamo spaesati: la coppia generativa dei due fratelli è potuta esistere pena la morte della coppia genitoriale. Non è stato "pensabile" e digeribile la convivenza sotto lo stesso tetto di una famiglia generativa entro le proprie stesse mura.
L'occhio paterno del giudizio e della censura è dovuto scomparire, lasciando ai fratelli l'illusione di una sua non esistenza. Rimane il silenzio di una situazione indicibile: così ci viene fatto intravedere il prosieguo della gravidanza di Belli in compagnia di Bub, nel silenzio di un inverno nevoso, che passa senza dialoghi, scandito dalle sole azioni ...